Storia

Quando leggiamo queste righe soffermiamoci un attimo a riflettere su cosa incontravano questi eroi in moto, questi cavalieri indomiti del coraggio; molte strade ancora non erano asfaltate, non vi fu edizione che in questa lunga Italia non incontrassero uragani, vento, piogge ecc., non avevano telefonino (il male del secolo), ma solo il loro coraggio, il loro orgoglio, il loro ardimento e la loro voglia d’avventura assieme alla fida motocicletta. Per molti di loro, già veterani delle Milano-Napoli, una volta raggiunta la città del Vesuvio, la consapevolezza che la fatica non era finita ma che erano a poco più di metà strada, creava una consapevole ansia. Alcune riviste del tempo asserivano che il prolungamento della Milano Taranto aveva risvolti politici voluti dal Duce per estendere la sua ala protettrice alla ritardata Unità d’Italia …ed in parte fu vero, da allora il Sud e la Puglia furono più vicine all’Italia e all’Europa.

Le edizioni degli anni Cinquanta furono le più popolari e le più vicine a noi ragazzi di 50 anni fa. Chiunque poteva parteciparvi, era sufficiente avere la licenza da conduttore ed una moto “truccata” per l’occasione, oltre al fatto che si correva sulle strade di tutti i giorni.
Sono certo che il boom economico degli anni cinquanta/sessanta fu il frutto di un germoglio di quel seme motoristico lasciato lungo le strade della nostra bella Italia dalle Milano-Taranto… di li a poco, infatti, la motorizzazione di massa esplose vorticosamente: lambrette, vespe, motociclette di tante marche e cilindrate invasero strade e piazze d’Italia, sorsero fabbriche dei più svariati ed accattivanti accessori… l’economia girava… il futuro ci sorrideva…

Testo di Franco Sabatini