Ho partecipato alla Mi-Ta per la prima volta a 17 anni

Ho partecipato alla Milano-Taranto per la prima volta a 17 anni nel 1991 per poi ripetere l’esperienza nel 1992 e nel 1994. Sono nata e cresciuta circondata da suoni e odori di motori, il mio nome non è casuale, mio padre, campione italiano di velocità nel 1972 con la Lancia Fulvia HF, mi ha sempre coinvolto nella sua passione motoristica. Così nel seguirlo dal 1989 alla sua prima Mita – ha partecipato a 9 edizioni – mi sono appassionata e gli ho proposto di partecipare insieme. Be’ non aspettava altro, ha acquistato due Morini 125 Corsaro sport ed il mio sogno si è avverato.

Ricordo ancora l’emozione della partenza a mezzanotte da Milano, mi tremavano le gambe per la paura di non farcela. Vedere tutta quella gente e quell’entusiasmo, mi ha dato la forza per partire per l’avventura che oggi definisco più bella della mia vita. Arrivare a Siena è stata un’emozione unica, il primo traguardo, dopo una notte difficile, era superato. Poi ogni tappa è stata un’emozione diversa, la gente che ci accoglieva ai bordi delle strade ad ogni ora, i bambini nei paesi che mi chiedevano foto e autografi, il supporto e le attenzioni di tutti i partecipanti di tutte le età e dello staff: non ero certo da sola in quella follia, coccolata e incoraggiata da tutti. Partecipare quella prima volta per me è stato come dire a me stessa e a tutti che la passione, l’entusiasmo e la volontà vanno oltre l’esperienza, la paura, l’età e il genere. Avere poi mio padre sempre accanto a incoraggiarmi, suo cugino – eravamo tre De Vivo alla partenza – con i suoi preziosi consigli e tutti i piloti sempre presenti mi hanno fatto superare ogni stanchezza, dolore e sconforto. Tagliare il traguardo a Taranto è stata un’esplosione di gioia, ricevere i complimenti del grande campione Emilio Mendogni poi…

Fulvia De Vivo – di Foggia è stata la prima UNDER 18 donna, partecipò assieme al papa Marcello e allo zio Federico nelle edizioni anni ’90

 

La prima difficoltà è stata affrontare la notte, l’assenza di visibilità, la stanchezza, l’inesperienza di guidare su strade secondarie. Tutto superato grazie a strategie e trucchetti ben suggeriti. Poi prima di arrivare a Siena mi si è rotto il cambio, che delusione e quanti pianti! tutti i piloti si sono fermati e, ciascuno con il proprio contributo, ha risolto il problema permettendomi di continuare.

Il ricordo più bello è sicuramente quello dell’arrivo a Taranto, la gioia e l’orgoglio negli occhi di mio padre, il mio pianto liberatorio, l’abbraccio di tutti i piloti e dello staff per questo traguardo raggiunto grazie alla passione, alla volontà e alla meravigliosa collaborazione di tutti coloro che hanno condiviso con me questa esperienza unica.

 

FULVIA DE VIVO

46 anni – Foggia

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