LA MILANO TARANTO. 1900 KM DI GRANDI EMOZIONI  

DI MARCO FANCHINI  #18 VESPA125 FARO BASSO

08 luglio 2023,Taranto, lungomare Vittorio Emanuele III, sono passate da poco le 16.00 di una giornata piena di sole, caldissima, in fondo vedo lo striscione con la scritta ARRIVO: il direttore di gara Sig. Tito Celoni mi sventola la bandiera a scacchi, ed è fatta: la mia prima Milano Taranto, con una Vespa faro basso #18 del 1954 è finita. Subito dopo l’arrivo scoppio in un pianto di gioia e felicità trattenuto a stento un attimo prima nel vialone pieno di gente che aspettava e applaudiva il nostro arrivo: è finita, non ci credo ancora, ma ce l’ho fatta. Arriva Fabrizio #21 lambrettista e condividiamo il momento tanto atteso e sognato, con un forte abbraccio carico di emozione, gioia e felicità per il traguardo raggiunto. Ma andiamo con ordine.Il tutto parte un po’ in sordina: il 2023 coincide con i miei primi 50 anni in Vespa. Gli Eurovespa e i vari raduni hanno caratterizzato i miei ultimi 35 anni ma per questa ricorrenza volevo cercare qualcosa di più, qualcosa per mettermi in gioco e verificare i miei limiti con la Vespa. Non conoscevo il mondo delle rievocazioni storiche ma leggendo mi sono imbattuto nel sito della Milano Taranto e ne sono rimasto subito colpito: chi legge la storia della MITA non può che emozionarsi di fronte alle imprese di quei motociclisti che senza mezzi termini hanno fatto la storia del motociclismo italiano dagli anni 30 agli anni 50 del secolo scorso. Chiamo la sig.ra Natalina della segreteria ,che gentilissima, mi spiega come fare per l’iscrizione e mi rassicura :”troverai amici che ti aiuteranno nel momento del bisogno, vedrai, sarai contento” e mi tranquillizza . Arriviamo a giugno e la vespa , è pronta: faretto supplementare per la tappa notturna anteriore e posteriore,porta telefono , qualche giro di prova tutto a posto,… anzi no…pistone bucato…troppo anticipata…per fortuna trovo un pistone usato in tempo zero, risistemiamo la fase e tutto ok davvero… Intanto il mio amico falegname prepara una cassa di legno da sistemare dietro al sellino per custodire attrezzi vari ,olio motore , antipioggia: anche questa cassetta avrà una sua storia…..Domenica 2 luglio partiamo alla buon ora con destinazione Milano Novegro sede di partenza. Passate le verifiche tecniche mi consegnano numero e tabella gara con i tempi da rispettare per la prima tappa,una costante che si ripeterà per tutte le tappe. Dopo cena saluto gli amici e famigliari che per motivi di lavoro devono tutti rientrare e resto con Marco presidente del Vespa Club Milano,conoscente da anni , il quale mi presenta due vespisti del club che partecipano alla gara, Marcello e Nico .Vedendo il parterre di moto e motociclette mi convinco che ogni chilometro percorso con la mia faro basso sarà comunque un successo.


Prima tappa in PARTENZA in notturna MILANO MARANELLO KM 310: alle 23.30 veniamo chiamati vicino allo striscione di partenza dal direttore della manifestazione per le comunicazioni di rito. Invita i partecipanti al massimo della concentrazione e dell’attenzione non trattandosi di una passeggiata ma di una gara vera ,difficile, che avrebbe messo a dura prova piloti e mezzi…e, se la tensione era già alta, dopo il discorso un brivido ha percorso tutto il mio corpo dalla testa ai piedi…..00.00 parte la prima moto.. di fronte a me i sidecar …alle 00.07 ecco la mia PARTENZA ,a spinta. Inizia la MIA prima MITA…la tensione passa in un attimo sopraffatta dall’attenzione vigile sul percorso per cercare le frecce messe dall’organizzazione. Prima sosta in orario perfetto a Crema , dove incontro il mio compagno di stanza Adriano, persona squisita, su Gilera Nettuno 250 del 1948 #95 con alle spalle 18 partecipazioni alla MITA ((anche qui un plauso all’organizzazione per aver messo un novellino con un veterano). Notte stellata che ci accompagna verso Fiorenzuola . L’alba arriva a Varano de Melegari presso lo stabilimento Dallara con un guaio che mi perseguiterà per quasi tutta la gara: con le soste benzina non ben programmate accumulo ritardi e arrivo ai controlli orari con pochi minuti di anticipo e devo correre per restare in tabella. Il sole scalda, la notte è un ricordo e alle 10.45 sono a Maranello: la prima tappa è terminata, stanchissimo,accaldato ma felice E qui mi viene in mente quello che diceva Natalina: in un attimo ci siamo ritrovati con gli amici di Milano e abbiamo condiviso il viaggio un po’ avventuroso verso l’albergo di riferimento: tra telefoni scarichi e info errate dei passanti dopo un giro in tangenziale !!! siamo riusciti ad arrivare …a tavola, dove agli amici milanesi e a Adriano si sono aggiunti altri concorrenti di Maranello con i quali avremmo poi fatto tavolata fissa nelle giornate successive. Qui devo ringraziare Nico che mi ha insegnato come mettere sul telefono i vari percorsi stabiliti con un programma ben definito che io non conoscevo. E la prima è andata.
Seconda tappa 223 km BOLOGNA PONTEDERA La strada che percorro per arrivare a Porretta Terme è un susseguirsi di saliscendi e tornanti, passiamo addirittura su una diga, molto bello. Ma non posso distrarmi prima della partenza c’è la prima prova speciale cronometrata. Procediamo verso Barberino del Mugello, immersi in paesaggi stupendi , facciamo tappa per il primo controllo – timbro a Lamporecchio poi a Vinci dove incontro un carissimo amico sceso da Sestri Levante per salutarmi. Ma i problemi ai rifornimenti mi perseguitano e arrivo ai controlli all’ultimo : mi è dispiaciuto non poter passare più tempo con lui. L’arrivo della seconda tappa è in piazza a Pontedera dove ad attendermi c’e anche il locale vespa club: foto di rito per la mia faro basso e tanta emozione. Intanto si fa amicizia con altri concorrenti, si scambiano opinioni si ride e si scherza soprattutto con i miei simpaticissimi omonimi Marco #20 plurivincitore e profondo conoscitore della MITA e il suo socio Marco #22: Chissà in un futuro tra qualche anno la classifica sarà rivoluzionata con l’inserimento di Marco #18??a loro si aggiunge Fabrizio,#21 lambrettista , col quale abbiamo stretto una bella amicizia ancora attuale tra le nostre famiglie. Anche la seconda è andata.

Terza tappa km295 PISA SANTA MARIA DEGLI ANGELI Come per la tappa precedente bisogna dire che gli organizzatori hanno studiato un percorso entusiasmante: passare per le colline del Chianti in uno dei luoghi più belli in Italia ti lascia senza fiato e allevia la fatica che inizia a farsi sentire. il tempo anche oggi è stupendo, le strade che percorriamo sono perfette. Dal museo Piaggio di Pontedera,(tristezza nel vedere la moto esposta del Sic ) , dopo il primo controllo orario partiamo per Barberino val d’Elsa stupendo borgo e raggiungiamo Civitella Val di Chiana:è veramente notevole il paesaggio che ci circonda, una favola. Da Civitella iniziano i miei soliti problemi con i rifornimenti. Si arriva sul Lago Trasimeno , a Magione sostiamo a fianco dell’ imponente Torre dei Lambardi tra il fresco degli alberi secolari. Prossima tappa sarà l’arrivo a Santa Maria Degli Angeli a fianco della maestosa basilica. L’attraversamento di Perugia per me e la mia vespa è molto impegnativo :continui saliscendi, strade strette e molto ripide, traffico, ma ce la facciamo. Arriva il vento , che mi accompagnerà fino all’arrivo di tappa. In lontananza la collina con Assisi, un gran bel vedere. Pochi minuti e siamo in città: parecchia gente, traffico e qui mi capita un guaio : dalla tracolla lasciata involontariamente aperta si sfila il foglio gara giornaliero: purtroppo il regolamento è chiaro e vengo penalizzato .Pazienza, a me non è mai importata la classifica, ma fa male quando una distrazione ti costa cosi cara. Direi che la mancanza totale di esperienza porta anche a questi disguidi. Come tutti i fine tappa controllo e rifornisco la vespa per essere pronto senza problemi per la partenza del giorno dopo: finora solo un piccolo rabbocco al carter frizione ,una pulita alla candela , per il resto tutto perfetto. Anche la terza tappa è andata,siamo a metà gara.


Quarta tappa km315 ASSISI CASSINO Alla partenza da Assisi sono comunque felice, la Vespa non ha problemi, la sera a Assisi è passata in allegria con la solita tavolata e altri amici tarantini .Tra campi di girasole in breve raggiungiamo Grutti primo controllo e ristoro dove ci accolgono gli sbandieratori e personaggi in costume medioevale : grande accoglienza, bello ripartire tra le bandiere del gruppo in costume. intanto ci troviamo nella campagna laziale: siamo alla periferia di Rieti e con me viaggia un gruppo di lambrettisti inglesi: complice la mancanza di rete in alcuni tratti , le frecce non viste , il gran traffico dell’ora di punta (siamo in centro a mezzogiorno) perdiamo la strada: un rapido cenno con gli inglesi e mi metto a chiedere bottega per bottega come arrivare al controllo nel centro storico il più velocemente possibile. Non so ancora come, ma arriviamo in Piazza Vittorio Emanuele II in orario…per ripartire subito. Stressati ma felici. Prossima tappa Isola del Liri, salendo fino a 1200 mt per poi scendere in un paesaggio rurale e quasi incontaminato, lontano dalle solite vie di comunicazione .Un attimo di relax e si parte per il fine tappa di Cassino. Intanto il caldo e la stanchezza iniziano a farsi sentire. Arriviamo a Cassino dove l’accoglienza è veramente super, con la simpaticissima Assessora del Comune che adora il mio faro basso e un ristoro favoloso: ho assaggiato un buffet ricco e freschissimo, indimenticabile, come indimenticabile è stato il brindisi della sera ( o meglio i brindisi) con l’amico lambrettista inglese #24. E la quarta tappa è andata.
QUINTA TAPPA KM 315 CASSINO SANGIOVANNI ROTONDO Prima della partenza , foto di rito all’abbazia di Montecassino che svetta sopra di noi .Si parte da Cassino centro, altra giornata stupenda con cielo terso e aria gradevole già dalla mattina presto. Primo controllo orario a Monteruni, paese della provincia di isernia in Molise : dalla Campania al Molise tra strade e paesaggi che noi vespisti apprezziamo moltissimo con tornanti e saliscendi , che proseguono fino a Piedimonte Matese dove al ristoro troviamo la pizza napoletana espressa,tanta roba. Grande accoglienza per la mia faro basso con foto di gruppo con il Presidente del locale vespa club a San Bartolomeo in Galdo: simpaticissimi e cordialissimi i vespisti del posto. Chissà se un giorno magari riuscirò a partecipare a un loro raduno…mai dire mai. Intanto il caldo si fa sentire, entriamo a Torremaggiore , per fortuna la location dell’arrivo è tra gli alberi del parco Comunale dove siamo accolti da un corteo storico di tamburini e un fresco ristoro. Infine l’arrivo a San Giovanni Rotondo ,città bardata a festa, ma caldissima: sono veramente stravolto e vado subito in albergo per una doccia rinfrescante e un po’ di riposo. Cala il sole e arriva un venticello fresco, molto fresco, stasera si dorme bene. Le tavolate serali sono piene di allegria, la compagnia è bella, la stanchezza passa in fretta. Solito passaggio in garage per gli ultimi controlli alla vespa e la quinta tappa è andata.


SESTA TAPPA-ARRIVO KM 298 San Giovanni Rotondo Taranto Non sto nella pelle, sono stanco, dormito quasi niente al pensiero di arrivare a Taranto, un sogno che sta per avverarsi, ancora trecento maledetti chilometri. alle 5 (!)salgo verso il Santuario: due preghiere a Padre Pio, foto di rito, rientro in hotel dove cerco di rilassarmi con una buona colazione, ma l’attesa della partenza è frenetica: controllo ancora la vespa, tutto a posto. Non so descrivere il mio stato d’animo quando accendo la vespa per l’ultima tappa: adrenalina a mille, è un insieme di gioia, felicità, consapevolezza per quello che finora hai fatto e non pensi ad altro che allo striscione con scritto ARRIVO,
Ultima scheda da Donato e Paolo,ed ecco 08.07partenza. Quando il direttore cala la bandiera nazionale per l’ultima volta rivedo in un attimo i km percorsi e un misto di malinconia e felicità attraversa il mio cuore l’emozione è fortissima. Altra giornata stupenda, il sole scalda , lasciamo i 600 mt di San Giovanni Rotondo e scendiamo verso il mare…. arriviamo alle saline di Margherita di Savoia: paesaggio mozzafiato attraversarlo su una strada a metà tra le saline e il mare è pura emozione. Primo controllo orario e rinfresco assolutamente benvenuto a Barletta nel centro storico: cerchiamo tutti un po’ di ombra, la giornata ,come quella di ieri , già al mattino è torrida. Puntiamo su Gravina in Puglia, sede del prossimo controllo orario, situato su una collina : tornanti bellissimi e saliscendi lunghissimi mettono a dura prova la vespa ma, per fortuna tutto bene. Un cielo terso con un sole caldissimo ci accompagna, l’emozione e la fatica è tanta. Prossimo controllo in un piccolo borgo in collina, Mottola. Qui trovo un vespa club con le loro moto schierate ,foto di rito,saluti doverosi e dopo un ottimo rinfresco riparto, sempre più emozionato,elettrizzato e con un unico pensiero, passare lo striscione di arrivo a Taranto. Intanto con gli amici vespisti si fa strada assieme, si chiacchiera, si scherza e si va….si va quasi…scendendo da Mottola per arrivare all’ultimo controllo orario di Villa Castelli sotto un sole cocente mi si gela il sangue : non entrano più le marce, ovvero resta inserita la terza marcia, non posso scalare. Il pensiero va subito alla crocera, al cambio , a come sia possibile che a 50 km dall’ arrivo dopo quasi 1900 km possa capitarmi una cosa simile. Cerco di restare calmo e concentrato spingo al massimo in discesa nei lunghi saliscendi rettilinei per poter sfruttare la velocità per scollinare… il primo colle e fatto ma mancano 8 km al controllo. Dietro di me Marco e Marco, che capiscono il mio problema e mi rincuorano: non ti preoccupare un vespista deve arrivare a Taranto: per arrivare a Villa Castelli ti aiutiamo noi se non ce la fai ti spingiamo con i piedi “sulla cassetta dei gelati” (si la cassetta degli attrezzi l’avevano battezzata.. cassetta dei gelati)… Con due spinte arrivo a Villa Castelli: Durante la sosta con M&M con un po’ di fortuna (anzi molta moltissima fortuna) siano riusciti a spostare il selettore quel tanto che bastava per riuscire a inserire la seconda marcia: non vi dico gli ultimi 40 km da Mottola a Taranto come li ho vissuti e cosa non mi è passato per la testa. il resto è storia e anche l’ultima tappa è andata. PS Il problema era banale, una vite per il gran caldo era scesa di quel tanto che impediva meccanicamente al selettore di ruotare , toccandola si è spostata di quel tanto che ha permesso di inserire la seconda. La Milano Taranto storica è si una gara impegnativa ma anche condivisione di valori tra i partecipanti, uniti da una passione immensa per le due ruote,e posso confermare che il motto della MITA “il modo più bello di girare l’Italia in moto” è attualissimo e veritiero al cento per cento.
Cosa aggiungere,un grande grazie agli organizzatori per il lavoro svolto,perfetto sotto tutti i punti di vista, che con serietà e buon senso hanno permesso a noi concorrenti di vivere un esperienza unica dalle forti emozionicosa assai rara nel tempo che stiamo vivendo.Un grazie a tutti gli amici motociclisti incontrati , a Luca Valerio Massimo Roberta Evelina Maurizio Roberto ai compagni di avventura Nico, Marcello, Adriano, Fabrizio, M&M ,Massimo , alla mia famiglia e a tutti coloro che mi hanno seguito e hanno permesso a un nonno come me e alla mia vespa 125 faro basso originale del 1954 di realizzare un sogno.

Chiudo con la citazione messa da mia figlia sulla foto del mio arrivo che può sintetizzare la mia emozione e può essere condivisa da ciascuno di voi:
“Ti daranno del pazzo solo perchè avrai il coraggio di sognare e percorrere orizzonti e strade che loro non sanno neanche possano esistere”
Marco Fanchini #18

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