Oggi sono rientrato a casa, ed eccomi arrivato alla fine di questa maratona motociclistica una vera full-immersion che piano piano nei vari giorni ti trascina in un vortice di emozioni crescenti che ti fanno dimenticare ogni altra cosa intorno a me; unico pensiero e cercare di arrivare al traguardo di Taranto.
Una indimenticabile esperienza che, pur con un epilogo finale diverso da quello che avevo immaginato, ricorderò per le forti emozioni che mi ha fatto vivere.
Ripenso alla tensione della pre partenza, alla emozionante parte iniziale con la tappa in notturna, allo sconforto della rottura con la prospettiva del ritiro ma anche alla felicità di aver comunque potuto, anche se malconcio, partecipare e vivere la festa e il tripudio finale. Un’insieme di situazioni che ti catturano al punto tale che, nonostante la prima notte in moto e le poche ore di sonno dei giorni a seguire, la stanchezza non è mai emersa.
Come potrò dimenticare la spontanea complicità del gruppo dei motociclisti, persone che a volte non parlano nemmeno la stessa lingua o che si conoscono solo da poche ore ma comunque pronti a spendersi per aiutare il compagno d’avventura come se fosse il suo miglior amico da sempre, il calore festoso dei vari ristori, veri momenti di festa paesana, la felicità di chi si abbraccia all’arrivo con il compagno, lo sconforto di chi e ‘fermo a pochi km dall’arrivo con una gomma forata, poi non dimenticherò mai Carlo, che sbagliando strada nell’ultima tappa, alla sua prima partecipazione e dopo 1900 km e 60 ore di moto, arriva con 2 ore di ritardo sul lungomare quando tutto era finito e piangeva disperato per non aver potuto partecipare alla grande festa. Una serie di progressive ed incalzanti emozioni difficili da raccontare… ed impossibili da dimenticare.
Ma la cosa che mi rende piu felice è la consapevolezza d’aver in questi giorni scritto la trama di una bellissima storia da raccontare a “Giacomino” quando un giorno mi chiedera “Nonno ma cos’è quel numero appeso al muro con scritto Milano-Taranto??”
E sarà bellissimo, ricordare questi giorni raccontandolo, a chi ti ascolta con curiosità.
Unico rammarico …. mia moglie che mi segue sempre in queste mie pazzie da eterno trentenne… questa volta non c’era e non ha potuto vivere in diretta questa manifestazione… mi sa che per recuperare mi toccherà uno di questi anni… accompagnarla.
Un grazie sincero a tutti quelli che mi hanno sostenuto con i loro messaggi.
Ciao a tutti
Franco Cattelani