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32° MILANO-TARANTO 8-14 luglio 2018
Cuore, coraggio e bellezza: Milano-Taranto 2018
“Come potrò dimenticare la spontanea complicità del gruppo dei motociclisti, persone che a volte non parlano nemmeno la stessa lingua o che si conoscono solo da poche ore, ma comunque pronti a spendersi per aiutare il compagno d’avventura come se fosse il suo miglior amico da sempre? Come potrò dimenticare il calore festoso dei vari ristori, veri momenti di festa paesana, la felicità di chi si abbraccia all’arrivo con il compagno, lo sconforto di chi è fermo a pochi chilometri dall’arrivo con una gomma forata?”.
La Milano-Taranto, ogni Milano-Taranto, è impossibile da dimenticare e i motivi li spiega bene il concorrente Franco Cattelani nel suo racconto della Mita 2018.
La mia Milano – Taranto – di Franco Cattelani
Significativo è anche il commento di Arcangelo Ugolini: “Cos’è per me la Milano-Taranto? È un evento che crea un legame nuovo, diverso, fra te e la tua moto. Un evento che crea un legame e tanti ricordi fra te e l’ambiente che attraversi, fra te e le persone che ti accolgono, che ti salutano lungo la strada, fra te e tutti gli altri che vanno in moto. Un evento in cui si fanno e si raccolgono esperienze. Non è un semplice viaggio. È un viaggio in moto d’epoca. È un viaggio-esperienza del quale è impossibile descrivere le emozioni!”.
Certamente è impossibile descrivere certe emozioni, ma il modo migliore di provarci è senza dubbio quello di usare le parole di chi le ha vissute in prima persona.
La Milano-Taranto di Mario Arcangelo Ugolini
La partenza della Milano-Taranto numero 32 è stata a mezzanotte dell’8 luglio, dall’Idroscalo di Milano. L’arrivo, sei giorni dopo, sul Lungomare Virgilio di Taranto. In mezzo 1.800 chilometri, più di 50 ore in sella, circa 9 al giorno, posti straordinari da scoprire e assaporare, divertimento, ma anche fatica, la conoscenza di persone nuove e l’incontro con amici storici, e poi la gioia e la passione, ma anche la commozione, la solidarietà e lo spirito allegro e amichevole dei 160 equipaggi e dei 30 assaggiatori che hanno percorso l’Italia da nord a sud: ecco la Milano-Taranto 2018.
I PROTAGONISTI
I protagonisti della Milano-Taranto 2018 sono stati, come sempre, tutti i partecipanti: appassionati di moto d’epoca, avventurieri coraggiosi e forse un po’ pazzi, che sfidano se stessi – e mettono a dura prova anche i propri mezzi – in una maratona unica al mondo e che infatti raccoglie adesioni da ogni parte del pianeta. Quest’anno i concorrenti ad arrivare da più lontano sono stati Marc Mezey e Valentino Ugolini che vivono e lavorano ad Hong Kong. Nicolas Nocent su Itom 49cc, 14 anni, il più giovane, mentre il meno giovane è stato Arcangelo Betti di 80 anni in sella ad una Gilera 6 giorni del 1967.
Degna di menzione anche la bella Isabelle Lodron, dall’Austria, che con la sua grazia e con tanta tenacia è riuscita a tagliare il traguardo di Taranto su una bellissima James Supersport del 1926.
Tutti i concorrenti si sono detti entusiasti di questa edizione della Milano-Taranto, dal percorso particolarmente bello e suggestivo oltre che ricco di emozioni, come quelle vissute prima della partenza, in occasione del Memorial Giovanni Agosti dedicato al centauro cremonese deceduto durante la Milano-Taranto del 1938 nei pressi di Melegnano: presenti Dermille Cibolini, che ha partecipato a quattro Mita dal 1953 al 1956, e Luciano Passoni, autore, insieme a Domenico Padrotta, del libro “Melegnano Motori” e promotore dell’iniziativa.
E ovviamente protagonista è sempre il patron Franco Sabatini con tutto il Motoclub Veteran San Martino che da 32 anni organizza la rievocazione della storica maratona tenutasi dal 1937 al 1956.
I MEZZI
Per questa edizione della rievocazione storica i veicoli in gara sono stati di particolare interesse ed esclusività anche perché hanno partecipato solo mezzi immatricolati prima del 1967.
Come sempre, tanti i gioiellini di storia e di meccanica: tra questi una Norton Model 18 del 1925, una Sunbeam Model 90 del 1929, una Ajs Supersport del 1926 e una James Supersport del 1926.
E poi “Le Gloriose”, categoria alla quale appartengono i veicoli – con marche e modelli fino alle classe 175cc – che hanno partecipato alle mitiche competizioni della Milano-Taranto dal 1950 al 1956: Guzzino 65cc, Gilera Sport, Bianchi Tonale, Mi Val, Parilla Turismo, Perugina supersport, Motobi Ardizio, Devil Sport, Parilla 175 T Sport, Ganna Sport, Gilera 150 sport, Maserati Turismo, Morini Settebello, Bianchi Tonale, Laverda 100 e sport, Mv, Bianchi Freccia Celeste e anche una Taurus G15 Supersport 160 2t.
IL RACCONTO, TAPPA PER TAPPA
Posti nuovi e luoghi “ritrovati” hanno visto il passaggio della maratona per moto d’epoca.
A Milano il pomeriggio è stato intenso, tra verifiche tecniche, briefing e saluti: tra questi quello, particolarmente apprezzato, di Carlo Miodini – pilota ufficiale MotoBi, con 3 partecipazioni e 2 arrivi alla Milano-Taranto storica – che ha raccontato storie incredibili, come di quando è tornato da Taranto su un camion di frutta o di quando ha viaggiato da Grottaglie a Taranto con solo mezzo manubrio. A mezzanotte in punto, come da tradizione, a dare il via sono stati il sindaco di Segrate, Paolo Micheli, e Giacomo Casartelli, responsabile marketing e commerciale di Eicma. I primi chilometri di notte sono stati, come sempre, ad alto tasso di emozione e di tensione. I piloti e lo staff si guardano intorno: i mezzi saranno tutti a posto? Guasti – e quindi guai – in vista? E i concorrenti? Chi sono, quanto reggeranno, quale sarà la loro storia, cosa li spinge ad essere qui e, soprattutto, ce la faranno ad arrivare alla fine della tappa e poi fino a Taranto? Si tratta di uno dei momenti più appassionanti della maratona, il tempo intorno alla rumorosa carovana della Mita sembra fermarsi, dopo il chiasso del pomeriggio, a rompere il silenzio della notte sono solo i motori che sfrecciano sulle strade lombarde e i fari illuminano la prima parte di un lungo percorso che nel giro di poche ore si farà caldo e assolato.
Tradizionale il primo appuntamento a Crema, con Piazza Garibaldi gremita nonostante l’orario, l’una di notte circa. Il controllo orario è il coronamento di una giornata di festa iniziata a Milano, molte ore prima: la tensione dell’inizio pian piano si dissolve lasciando spazio al divertimento e alla leggerezza. L’accoglienza inoltre non può essere migliore per inaugurare le tante soste che attendono i motociclisti nel lungo cammino che li condurrà all’arrivo al traguardo del 14 luglio: “fatto il pieno” di tante prelibatezze locali – in particolare degli squisiti tortelli cremaschi – e dell’affetto e della goliardia tipiche del territorio, via di nuovo in sella.
La nottata è stata allietata da un altro stop – e da un altro spuntino – a Civilerghe di Mazzano mentre, alcuni chilometri dopo, a rifocillare lo spirito dei “tarantini” è la meravigliosa veduta dell’alba sul Lago di Garda con sosta a Riva per una abbondantissima colazione, fondamentale per affrontare, poco dopo, la salita al Pian delle Fugazze, a 1.163 metri di altitudine: un po’ di freddo, ma anche tanta bellezza hanno atteso i centauri al momento di attraversare il valico alpino che separa le Piccole Dolomiti dal massiccio del Pasubio.
Poi Schio, novità 2018, con una tradizione e una passione per i motori che ha reso unica l’accoglienza della Mita organizzata dall’Historic Club Schio. In occasione del controllo orario della Milano-Taranto è stata rievocata la gara di regolarità del 1926 Milano-Pasubio e ai concorrenti è stato donato un gagliardetto rievocativo.
Più tardi, a Breganze, sotto il campanile di Piazza Mazzini, che con i sui 90 metri è uno dei più alti d’Italia, il saluto dello storico “tarantino” Romano Cornale e degli amici del Moto Club Laverda e del Moto Club Ponte di Bassano. Questi ultimi in particolare hanno accolto la maratona in modo molto originale e scherzoso: in tenuta “clericale”, hanno voluto favorire il “miracolo” dell’arrivo a Taranto.
Simpaticissima e gustosa è stata anche l’accoglienza della Proloco Galliera Veneta per l’ultimo controllo orario della giornata: poi l’arrivo di tappa a Padova per un po’ di meritato riposo.
Seconda tappa: si riparte, di buon mattino, con il sali e scendi dei Colli Euganei, in un panorama mozzafiato, tra bellezze naturali e le stupende tenute di campagna che caratterizzano questa zona.
La prima sosta è a Lendinara con un’accoglienza particolarmente calorosa e anche gustosa grazie alle iniziative di Comune e Proloco – molto simpatico e ospitale in particolare il presidente Claudio Martello – e nella piazza assolata ci sono anche tanti turisti e curiosi che ammirano i mezzi d’epoca della Mita e fanno festa con i centauri.
Ancora alcuni chilometri e ad attendere la maratona è il festoso benvenuto dell’“ASD Motoclub 44011” di Argenta che, con il patrocinio del Comune e della Proloco, ha imbandito anche un ricchissimo buffet. Il segretario Marco Antolini, insieme a tutto lo staff e alle “azdore” argentane, ha preparato la tipica coppia ferrarese e le pesche dolci oltre che l’immancabile mortadella “Bologna”.
Ad attendere i motociclisti al controllo orario di Modigliana è stato invece il noto giornalista Luigi Rivola, da sempre amico della Mita e in particolare del patron Franco Sabatini. La fermata ha previsto anche la visita al Museo Parilla che non ha tradito le aspettative: interessantissima ed emozionante la collezione monomarca di Bruno Baccari, allestita proprio in casa sua, tutta dedicata alla storica casa motociclistica italiana. Rifocillati e ricaricati, i motociclisti sono quindi ripartiti tra passi, curve e tornanti: un vero luna-park su due ruote che ha fatto divertire non poco gli avventurieri della Mita 2018. Superati Passo Mandrioli e Passo del Carnaio, tra paesaggi unici e scorci mozzafiato, ecco l’arrivo a Soci: qui l’accoglienza è a base della tipica panzanella toscana, di crostini al pomodoro e acciughe e di pecorino del Casentino, tutto organizzato dalla Proloco di Soci. Effettuato il controllo orario tutti di nuovo in sella per concludere la tappa con l’arrivo ad Arezzo.
Per la terza tappa la Milano-Taranto è passata “da casa”, con il tragitto in Umbria. Dopo la partenza da Arezzo, i circa 160 concorrenti e i 30 assaggiatori si sono ritrovati subito in mezzo alle curve del percorso fino a Città di Castello e poi nella Strada della “Baucca” per arrivare a Gubbio. Qui ad attenderli un’accoglienza a base di specialità esclusivamente locali: miele, tartufi, fave con le cotiche, formaggi locali, farro biologico e molto altri. Prima della ripartenza c’è stata inoltre una sorpresa particolarmente gradita per i centauri: l’arrivo di Franco Sabatini, con l’amico di sempre, il campione Remo Venturi.
Lasciata l’Umbria si è entrati in territorio marchigiano. Significativa in particolare la sosta a Pievebovigliana – piccolo centro recentemente colpito dal terremoto – ai cui bambini è andato il pensiero del Motoclub Veteran San Martino e ai quali è stato consegnato un dono. A riceverlo la maestra Paola Gerini insieme ad alcuni alunni e al primo cittadino che ha ringraziato la Mita per aver scelto dei luoghi troppo spesso dimenticati. Spuntino a base del tipico Ciauscolo e del pecorino, rigorosamente a chilometro zero, e poi via di nuovo in sella.
Più tardi l’arrivo a Servigliano, con Piazza Roma che, vestita a festa con bandiere e stendardi, ha offerto uno spettacolo unico e particolare, ancor più una volta riempita dei mezzi d’epoca della Milano-Taranto. A occuparsi dell’accoglienza sono stati Comune, Proloco, il “Moto Club Guido Paci” e l’associazione “I Borghi più belli d’Italia”, mentre il buffet, allestito all’ombra dei portici, è stato reso indimenticabile in particolare dalle eccezionali olive all’ascolana.
Nel pomeriggio l’arrivo in hotel a Colli del Tronto, dopo una tappa relativamente breve, ma che non ha dato un attimo di sosta, tra montagne, laghi, panorami e mille curve.
La tappa numero 4, la più lunga della Mita 2018 – circa 400 chilometri – è iniziata in bellezza con la prima sosta sul lungomare di Tortoreto Lido. I concorrenti hanno trovato villeggianti, ombrelloni e il consueto ristoro. In occasione del passaggio della Mita sono state anche esposte le moto e le foto ricordo dei piloti Guido Guidobaldi e Ivan Palazzese per il memorial a loro dedicato.
Ecco poi l’arrivo ad Alanno Scalo, con l’accoglienza, da parte delle autorità cittadine, nel parco Vallecupa: un gruppo folkloristico ha allietato la sosta con canti locali e un buffet a base di arrosticini e molto altro che, vista anche l’ora, è andato letteralmente a ruba.
Lasciato l’Abruzzo – che tra le sue tante meraviglie, ha regalato ai “tarantini” anche lo spettacolo dell’Altopiano delle Cinquemigia e di Roccaraso – si è entrati in Molise dove ad attendere la festosa e rumorosa carovana su moto d’epoca è stato Giancarlo Valente, amico e valido sostenitore della manifestazione. A Forlì del Sannio non sono mancati la simpatia e il calore che questo territorio riserva da sempre alla Mita: a “fare gli onori di casa” il sindaco e una numerosa delegazione di cittadini che hanno preparato per i “tarantini” degustazioni a base di tartufo, olio extra vergine, guanciale di maiale “del capo” e formaggi, tutto di produzione esclusivamente locale, compresa l’acqua. Il bello della Mita è proprio questo, poter apprezzare appieno sapori, emozioni e bellezze d’Italia che altrimenti difficilmente si potrebbero godere in un solo viaggio.
Proprio come è accaduto, a metà pomeriggio con l’arrivo a Gallo Matese, piccolo gioiello di ospitalità dove, il sindaco e tanti cittadini hanno accolto i motociclisti come amici che tornano dopo tanto tempo. Anche qui buffet – quello che si aggiudicherà tra l’altro il 4° posto tra i migliori ristori della Mita – tutto a base di prodotti locali: dalla farina per le torte ai formaggi, come il tipico caciocavallo, fino ai dolci e alle patate a chilometro zero.
Altro regalo della giornata è arrivato con la vista del Lago di Gallo al tramonto: uno spettacolo unico, di quelli che difficilmente vengono inclusi nei più comuni itinerari turistici, ma che proprio per questo è tanto caro alla Mita.
Per finire un apprezzatissimo fuoriprogramma con la sosta a Piedimonte Matese dove il Club Antichi Sanniti ha preparato una sorpresa di benvenuto al concittadino Roberto Leggiero e a tutti i concorrenti.
L’arrivo a Caserta in serata, è avvenuto più tardi del solito, ma la passione e le meraviglie incontrate durante la giornata hanno compensato la stanchezza dei quasi 200 avventurosi su due – o tre – ruote.
Tappa 5, prima sosta a Venticano, accolti da Luigi Villani, presidente della Pro Loco, e da un buffet in piazza a base di ricotta di bufala con alici, mozzarella di bufala, prosciutto tipico di Venticano abbinato a caciocavallo, zuppa contadina, salsicce, patate e molto altro ancora: un ristoro quindi particolarmente gustoso e originale, che si è infatti aggiudicato il terzo posto di questa edizione 2018, grazie anche alla presenza di uno chef reclutato appositamente per prendere la Mita “per la gola”.
Più tardi, appena entrati in Basilicata, i centauri hanno potuto godere del fresco di Pescopagano e di un simpatico, allegro e chiassoso benvenuto con annesso buffet.
I luoghi della Milano-Taranto si sono rivelati, anche quest’anno, unici ed eccezionali per l’ospitalità di chi li abita e anche per la bellezza e la particolarità dei paesaggi, come quello di Muro Lucano, caratteristico paesino arroccato su un monte, della cui vista i centauri hanno potuto godere nel percorso verso Potenza. A Potenza elegantissima accoglienza in Piazza Matteotti, davanti al Comune, organizzata su invito dell’amico Luigi Di Lorenzo grazie al coinvolgimento dell’amministrazione comunale e coordinata dal “Lucania Motorcycle”. Il ristoro, che si piazzerà in quinta posizione, è stato realizzato sapientemente dall’Associazione Cuochi Potentini: tris di primi tipici locali, involtino di capocollo di maialino nero, patate con peperoni cruschi e cicorietta ripassata.
Ultima sosta di giornata a Tricarico: i centauri sono attesi dall’associazione “Tricarico Bikers” nella persona di Raffaele Dagnone. In Piazza Garibaldi è stato allestito un buffet a base di uova e salsiccia, “pan cutt” (pane cotto alla tricaricese), provolone impiccato, salumi e formaggi, per finire con freddissime angurie: altra accoglienza senza dubbio eccellente. Fine tappa nello stupendo centro storico di Matera, con lo spettacolo dei sassi al tramonto: il grande cuore, l’accoglienza e i sapori unici della Basilicata non deludono mai gli avventurieri della Mita, intenzionati ad accettare i tanti inviti a tornare, nelle prossime edizioni della maratona.
Per la sesta e ultima tappa la partenza da Matera è stata di prima mattina per “tuffarsi” in Puglia alla volta di alcune fermate ormai quasi fisse, ma anche di luoghi nuovi. La prima sosta rientra tra “i classici”: Castellana Grotte che ha tra l’altro bissato la vittoria del Premio Miglior Ristoro ottenuta anche nel 2017. Coordinato da Giuseppe Palumbo, lo staff di Coldiretti Puglia, insieme a quello dell’Automotoclub Storico delle Grotte, con il patrocinio del Comune di Castellana Grotte, ha preparato un vero e proprio banchetto a base di prelibatezze locali.
La seconda fermata è stata invece una novità per la Mita, novità certamente piacevole e sorprendente: Ostuni, l’incantevole “città bianca”, dove Giovanni Totero, presidente del Vespa Club cittadino, ha accolto i centauri nella stupenda Piazza della Libertà e li ha condotti al gustosissimo buffet allestito dentro il Chiostro San Francesco – melanzane ripiene, polpette di pane, peperoni cornaletti fritti con il pomodoro fresco, capocollo e formaggi locali.
Altri chilometri sotto il sole, tra i paesaggi unici della Puglia, e poi l’arrivo nella stupenda Martina Franca dove ad attendere la Milano-Taranto, tra gli altri, c’era un amico storico, Arcangelo Conserva, presidente del “Veteran Club Valle d’Itria”, che ha accolto i concorrenti con un freschissimo ristoro.
Ancora Puglia, ancora una città particolarmente cara alla maratona per moto d’epoca, Villa Castelli: qui la Mita ha perfino fatto da scenografia a due novelli sposi che si sono fatti fotografare a cavallo di alcuni dei suoi gioiellini in viaggio da Milano.
Poi di nuovo in sella per gli ultimi chilometri del 2018, tra l’emozione dei motociclisti e l’entusiasmo di chi li attende al traguardo. E così anche quest’anno i concorrenti, dopo aver attraversato l’Italia, hanno tagliato il traguardo di Taranto: i mezzi d’epoca hanno sfilato sul Lungomare Virgilio offrendo uno spettacolo ormai ben noto, ma mai banale. A ogni arrivo ci sono applausi, esultanza e festa, foto e selfie a non finire. In serata la tradizionale cena di gala e le premiazioni.
La Milano-Taranto numero 32 non ha quindi tradito le aspettative, ma anzi, ha saputo ricreare, come ogni anno, il clima unico che solo i suoi avventurieri, un po’ appassionati, un po’ pazzi, conoscono fino in fondo. E tra i racconti, le battute e i saluti dell’ultimo giorno c’è già chi pensa all’edizione 2019.