La prima, temuta, tappa se n’è andata.
Sempre suggestiva la traversata in notturna della pianura Padana. Lasciato a mezzanotte l’Idroscalo, illuminato dai lampi che non lasciavano presagire nulla di buono, la Milano-Taranto targata 2014 s’è messa in moto toccando nella prima parte paesi e cittadine ormai diventati parti integranti della rievocazione storica. Da Crema a Soresina è stato un andare tranquillo, lungo strade amiche, immerse nel buio della notte.
Qualche timore per la pioggia, affacciatasi improvvisamente poco prima del via, s’è ben presto dissolto nel canto dei motori. Alcune gocce, fastidiose ma non cattive, non hanno turbato più di tanto gli oltre 180 motociclisti che si sono ben guardati dall’indossare le tute antiacqua. Buona anche la temperatura, nonostante l’afa.
Solita, calorosa, accoglienza ai controlli orari e particolarmente suggestivo lo spettacolo dell’alba, a Mantova, con i due grandi laghi alle porte della città virgiliana capaci di rimandare bagliori d’oro.
A Castel d’Ario c’è stato il tempo di ripensare al mito di Tazio Nuvolari, che in questo paesino ha avuto i natali sul finire del 1800, entrato nella storia in virtù delle sue straordinarie doti di guida. In sella alle moto prima, di Alfa, Auto Union e Cisitalia poi. Pilota prediletto di Enzo Ferrari, “Nivola” ha vinto ovunque, a partire dalla Targa Florio per finire alla Mille Miglia (due successi nel 1930 e nel 1933) sino a sfiorare la clamorosa vittoria nella “corsa più bella del mondo” nel dopoguerra, quando ormai la carriera era alla fine e la vita appesa ad un filo.
Grandi feste, alla partenza, a Gianfranco Bonera, vicecampione del mondo nella classe regina nel 1974, quando era compagno di team di Phil Read. Il pilota, in sella ad una Gilera Saturno 500, ha dato spettacolo, pur senza impegnarsi più di tanto, quando affrontava le curve con lo stesso impegno con cui si cimentava nei gran premi. Una meraviglia vederlo buttare la moto con un sincronismo perfetto tra colpetto di freno, piega ed accelerata. In tanti si sono accodati per tentare di rubargli il segreto di una guida pulita e redditizia.
La prima tappa non ha risparmiato le moto. Problemi di tutti i tipi hanno afflitto un po’ tutti. C’è chi se l’è cavata con il cambio di candela. Altri, invece, sono stati costretti a ricorrere alle cure del meccanico, ma anche questo fa parte del gioco.
A pranzo e cena si sono celebrati i riti dei racconti, conditi da battute che hanno suscitato risate a non finire.
Superati i primi 340 chilometri, il pensiero è rivolto alla seconda tappa, che martedì 8 luglio condurrà a S. Maria degli Angeli. Dopo la pianura, ecco le prime, ostiche, salite, coi passi della Raticosa e della Futa da superare subito dopo la partenza.
La Milano-Taranto entra nel vivo.