Le previsioni, alla partenza, non erano rassicuranti e si temeva la pioggia da un momento all’altro. Invece l’acqua s’è fatta vedere o, meglio, sentire, solo dopo l’ultimo controllo orario di Anzi, quando al traguardo mancavano una ventina di chilometri e 280 erano già stati messi alle spalle.
Frazione dura, come quelle precedenti, ma affascinante per via del paesaggio che cambiava in continuazione. Lasciata Potenza sotto un timido sole (le montagne circostanti, però, avevano tutte il cappello) subito direzione Brienza e il suo caratteristico Castello Caracciolo.
Uno spettacolo unico e suggestivo il golfo di Policastro, avvistato in lontananza e circondato da una corona di montagne. La litoranea, pur strettissima e a picco sul mare, ha offerto punti emozionantissimi. Tutti fermi, allora, con la macchina fotografica in mano per immortalare una delle coste più belle d’Italia.
Bellissimo e buonissimo il ristoro di Maratea in località lido di Fiumicello… per qualcuno il richiamo del mare è stato troppo forte e le tute di pelle sono state sostituite da costumi da bagno!!!
Dal mare alla montagna, il passo è stato breve. Non altrettanto la strada, lunga ed estenuante per mezzi e piloti.
A Marsico Nuovo il controllo orario è stato seguito con curiositàdagli abitanti del paese, raccolti attorno alle moto. Ottimo il buffet. Nel frattempo nuvole minacciose oscuravano il sole e alle porte di Calvello cominciava a cadere qualche goccia. Nessuno, però, ha perso tempo per indossare la tuta antiacqua.
Anzi, al quale si arrivava da una ripida salita che conduce al centro del paese, è l’ultimo c.o. di giornata. Nel ritorno a Potenza di nuovo la pioggia, ma nessuno ci ha fatto caso.
Acqua o non acqua, l’imperativo è arrivare a tutti i costi a Taranto!